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Messico: l'itinerario da Palenque a Calakmul

L'itinerario da Palenque a Calakmul è di circa 370 km. che si percorrono in 6h.
Anche questa è stata, dopo i 3 giorni passati nell'area di Palenque, una giornata dedicata al trasferimento senza altre mete se non quella di arrivare entro sera a Calakmul. Trasferimento che non ha pesato. Dopo 20 km. in direzione nord riprendiamo la statale 186, che avevamo lasciato alcuni giorni fa provenendo da Villahermosa,  questa volta puntando a nord.
Si viaggia bene, la strada è pressochè tutta rettilinea, ben tenuta e si riescono a tenere velocità attorno ai 100-120 km./h su una carreggiata più larga del solito. Alcune interruzioni per lavori stradali di ampliamenti in corso, i soliti posti di blocco (che andranno ad esaurirsi una volta passata Escarcega) sono gli unici motivi che rallentano periodicamente l'andatura oltre alle solite topes!
Paesaggi riposanti e di interesse, fatti di vaste piane verdi con allevamenti di bovini e caratterizzate dalla presenta di numerose pozze d'acqua.
Arriviamo a metà pomeriggio a destinazione ma non a Calakmul, bensì all'ultimo hotel presente prima di arrivare al sito archeologico che si trova a 60 km di distanza nel pieno della Reserva de la Biosfera Calakmul, una vasta e incontaminata area verde di foresta che copre quasi il 15% del territorio di questo Stato, il Campeche.
Il giorno successivo, il trasferimento al sito è stata un'autentica "sorpresa". Ci avevano indicato  in circa 1h. il tempo necessario per percorrere i 60 km. mettendoci sul'avviso, ma mai avremmo pensato a ciò che in effetti abbiamo poi incontrato.
L'illusione dei primi 20 km., stretti ma rettilinei e tutto sommato in discrete condizioni, lasciò ben presto il posto alla tensione e alla preoccupazione (di recare danni al veicolo) dei successivi 40 km.: percorsi mediamente ai 30 km/h su un viottolo tortuoso e spesso dissestato sul quale di frequente traboccava la vegetazione. Unici episodi che hanno allentato la tensione sono stati l'incrocio di animali selvatici (quattro zampe che scattavano fulminei al nostro arrivo, una famiglia di fagianidi e una tarantola dalle ragguardevoli dimensioni che attraversava fiaccamente la .... strada). Tratta di 40 km che penetra la foresta, di grande fascino ma con nessuna assistenza e da percorrere con assoluta attenzione, sperando di non incrociare altri veicoli!


Durante il soggiorno a Palenque, abbiamo fatto due ulteriori brevi escursioni:

1) Palenque -  Bonampack - (Frontera Corozal) - Yaxchilàn è di 180 km. che si percorrono in circa 3h. oltrre al tempo necessario per navigare il fiume Usumacinta (circa 40').
E' un'itinerario che già per il tempo di trasferimento impegna una parte consistente della giornata ed è, già di per sè, un'avventura. Lasciata Palenque in direzione sud, le condizioni stradali sono discrete  solo per il primo tratto della statale 186, fino al bivio dove, a sinistra, inizia la statale 307 (nota anche come Carretera Fronteriza in quanto corre parallela al confine fra Messico e Guatemala) la cui sede stradale è più stretta, a tratti sinuosa e spesso con limitata manutenzione. Occorre quindi una certa prudenza anche perchè si attraversa una zona pressochè interamente disabitata dove i cellulari non ricevono segnale. Gli ultimi 60 km prima del bivio che porta a Bonampack sono abbastanza dissestati ed impongono maggiore attenzione: da qui all'ingresso del sito vero e proprio si percorrono 10 km di strada secondaria in condizioni sufficienti ma abbastanza stretta e poi 15-20 minuti di sterrato che comunque qualunque auto (non certo a pianale basso!) è in grado di affrontare.
Proseguendo invece ancora in direzione sud per ulteriori 20 km. si incontra l'indicazione che porta a Frontera Corozal: da qui sono ulteriori 30 km veramente impegnativi con strada in condizioni disastrose. Se avete guidato accortamente, a questo punto arriverete, con un gran sospiro di sollievo, a Frontera Corozal e quindi al pontile di imbarco, da dove con una lancia veloce in circa 40' di navigazione sul Rio Usumacinta (a sinistra il Messico, a destra il Guatemala) sarete finalmente a destinazione al sito archeo di Yaxchilàn! Anche il viaggio in lancia ha il suo fascino, con la folta, lussureggiante ed intricata vegetazione che "preme" su entrambe le sponde, salvo lasciare piccoli e sporadici passaggi, verosimilmente utilizzati come approdi (più o meno regolari, non lo sapremo mai).
Li avevamo incontrati con un consistente posto di blocco poco a sud di Palenque ma qui la presenza dei militari, ancora una volta armati e con giubbotto antiproiettile, anche in una zona così lontana dalla civiltà, la dice lunga sulla tensione che ancora permea il Chiapas a causa delle direttrici del narcotraffico sicuramente agevolate dalle particolari condizioni geo-morfologiche, dalla presenza del confine con il Guatemala e dalla natura.

2) Palenque (Misol-ha) - Agua Azul, circa 60 km. da percorrere in circa 1.30'
Da Palenque in direzione sud con la statale 186 (la stessa che avevamo imboccato per andare a Yaxchilan) ma la deviazione è questa volta verso ovest sulla statale 199. Oggi il posto di blocco qui non c'è, ma lo incontreremo pochi km più avanti.
il tragitto che porta prima a Misol-Ha e poi ad Agua Azul è tortuoso, si sviluppa sui fianchi delle montagne del Chiapas lasciando nella memoria panorami di rilevante interesse ma anche le eredità del sanguinoso dissenso che caratterizzò il Messico all'inizio del secolo scorso, con la nota rivoluzione contadina guidata da Emiliano Zapata. Il cartello che abbiamo incontrato, in buone condizioni (non certo datato di quell'epoca!), era alquanto espressivo del clima che tuttora si respira in questa vasta e (per certi aspetti) inospitale ma magnifica e rigogliosa terra.
Uno dei pochi cartelli visti senza fori di proiettile, in quell'area......

Il viaggio fai da te significa per sua natura maggior impegno e stress rispetto a un viaggio organizzato ma, questa parte è stata quella che in assoluto ha richiesto più impegno per le caratteristiche delle strade. Quindi, quali consigli dare? Prendete in esame queste destinazioni di viaggio (isolate, selvagge, magnetiche) ma solo mettendo in conto che sono escursioni da non sottovalutare in termini di tempi e condizioni di viaggio.
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