Fakarava, atollo da sogno perso nel Pacifico, 1.000 km ad est di Tahiti; un sottile anello corallino bordato da bellissime spiagge, ricco di palme e popolato da poco più di 700 anime tutte ..."ammassate" nell'unico villaggio di Rotoava: il resto è solo natura. Estrema e selvaggia.
Un'unica strada, asfaltata, che si diparte dall'aeroporto all'estremo nord dell'atollo, dopo alcuni km attraversa il minuscolo ma adeguatamente attrezzato villaggio (vi è un presidio medico, la scuola primaria) e continua per 40 km lungo il lato est dell'anello ma trasformandosi in pista dal fondo di ghiaia corallina. La sistemazione che abbiamo scelto, la Pension Vekeveke Village si trova 4 km dopo Rotoava, immersa nel nulla ........se si esclude il palmeto, in riva alla placida e vasta laguna (la seconda delle Tuamotu per estensione). Palmeto che nei prossimi giorni ci farà da cornice insieme ad una vasta piscina di acqua cristallina e con leggera tonalità verde; colorazione che rimane tale per almeno 50 metri all'interno della laguna per poi progressivamente cedere il passo al blu, al turchese delle profondità dell'atollo.
La pension Vekeveke dispone di due soli bungalow, entrambi direttamente affacciati sulla fantastica laguna, può quindi ospitare al massimo 6-8 persone, ma passeremo questo breve soggiorno da soli: noi, un affettuoso cane, e Patrizia amabile e disponibile gestore della minuscola pensione. Il silenzio del luogo è totale, interrotto solo dal leggero stormire delle foglie palmate, quasi inavvertibile, e con lo sfondo del fragore delle potenti onde dell'oceano che si infrangono sulla costa alle nostre spalle, distante non più di un centinaio di metri. Il bungalow è piccolo, essenziale e in ordine ma... ma.... ci sono solo tende, mancano le ante alle porte e alle finestre!! Una timida domanda a Patrizia, per una risposta stupita: ma a cosa servono? Non ce n'è bisogno. Impariamo rapidamente che non ci sono pericoli di sorta, forse l'animale più pericoloso è il turista, la temperatura sempre sui 28°, stemperati da una delicata brezza, rende questi elementi accessori non necessari. E' letteralmente un'altro mondo.
Le giornate si alternano fra incomparabili immersioni (Fakarava diving center, gestito da una simpatica e disponibile coppia di svizzeri intelligentemente trapiantatisi dalle fredde Alpi!), rilassate meditazioni sulla piccola e bianchissima spiaggia con panorama marino da cartolina e pigre biciclettate con i mezzi messi a disposizione dalla pension Vekeveke. Una visita al vicino e minuscolo allevamento di ostriche perlifere (le famose perle nere della Polinesia Francese, almeno 18 mesi per una pallina di magnetica bellezza), una scampagnata al placido villaggio, due passi dall'altra parte della strada per prendere atto della forza dell'oceano in uno scenario di costa aspra ed altrettanto desertica: uno straordinario contrasto.
Quasi dimenticavo: la cucina. All'altezza delle sensazioni che sa dare la laguna è l'ulteriore elemento di piacere che ci è venuto dalle prelibate portate, tutte a base di pesce crudo sapientemente preparato nelle più disparate versioni e sempre con pescato della giornata!
E' questo il luogo del non turista, di colui che vuole entrare nella cultura e nella vita locale senza le interferenze della civiltà e del ... turista. Oltre che luogo di immersione fra i migliori al mondo.